SULMONA – “La dotazione finanziaria dell’avviso pubblico a sostegno delle imprese artigiane abruzzesi colpite dall’emergenza sanitaria del Covid ammonta a 12 milioni di euro”, scrive l’economista sulmonese Aldo Ronci.
“Sono ammissibili le spese relative all’acquisto di macchinari e attrezzature atti a migliorare le prestazioni del prodotto o del processo produttivo.
Il contributo viene liquidato a fronte del positivo esame della rendicontazione delle spese sostenute e dietro presentazione delle fatture d’acquisto debitamente quietanzate.
Le imprese artigiane che hanno presentato la domanda per partecipare al bando sono solo 1002 e rappresentano solo il 3,5% del totale delle imprese artigiane abruzzesi. Il numero è così esiguo in quanto il bando prevede che l’ottenimento del contributo sia subordinato al pagamento delle fatture; pagamento che la stragrande maggioranza degli artigiani, che si trova in crisi di liquidità, non riesce a fare.
Il numero delle imprese artigiane ammesse a contributo è irrisorio – sostiene Ronci – rappresentando appena l’1,4% delle 28.109 imprese artigiane attive abruzzesi.
Dulcis in fundo, il Bando prevede l’ammissibilità delle spese relative all’acquisto di macchinari e attrezzature atti ad implementare e migliorare le prestazioni del prodotto o del processo produttivo mentre il sistema produttivo abruzzese, che si trova in una situazione di oggettiva difficoltà ed è composto per la gran parte da micro e piccole imprese che rappresentano il 96% del totale delle imprese e impiegano il 56% degli occupati, ha assoluto bisogno di promuovere il miglioramento della competitività attraverso l’innovazione e non di un generico ammodernamento di macchinari e attrezzature”, conclude Ronci.